Mi innamoro di chi sceglie di danzare al centro del suo fuoco.
Di chi si ferma a baciare le punte improvvise delle sue profondità.
Di chi estrae la linfa dalle paure e riempie i solchi delle sue cicatrici con nuovi brividi.
Mi innamoro di chi mette il cuore sulla pelle e assapora la libertà di sbocciare estaticamente.
Di chi permette al suo godimento di essere pieno, di essere totale e totalizzante.
Di chi non lascia morire il suo desiderio ma lo afferra prima che rischi di sfuggirgli.
Mi innamoro di chi libera il frastuono, il caos, i suoni, le anime e le voci della sua femminilità e la riscopre selvaggia, creativa, libera, metamorfica, incontenibile, erotica, intuitiva, piena e autentica.
Di chi abbandona le ragnatele delle sue scuse per abbracciare la magia di un sentire tutto da esplorare, di una ciclicità da assecondare, di una sacralità da riscoprire.
Di chi si restituisce il potere, la forza, il coraggio di dire no e la fierezza di pronunciare ad alta voce il proprio si.
Mi innamoro di chi torna ad essere regina del suo piacere e guerriera della sua verità.
Di chi si riversa su se stessa per farsi tempio.
Di chi abita un corpo che trema, che pulsa, risveglia, trasforma, guarisce.
Un corpo che fa l’amore, riceve, si dona e si abbandona, che rompe ed espande, che specchia l’anima, danza il risveglio, balla con la morte e con la vita.
Mi innamoro di chi si innamora di se stessa!
Chandani Alesiani
Art Credit: “Lilith” di John Collier