Mi incanto a guardare chi ha il coraggio di rimettere insieme tutti i pezzi e resta libera/o.
Chi abbraccia la propria sessualità e fa del corpo una materia viva di fuoco e terra.
Chi si erge a testa alta a reclamare il proprio piacere come sacro e non come un peccato.
Chi si cosparge la pelle di magia e selvatichezza.
Chi specchia una storia intrisa di carne ed anima e ondeggia i fianchi al ritmo della vita che gli scorre dentro come musica.
Chi si osserva fluire e si arrende ad una ininterrotta e intuitiva creatività. Chi crede a tal punto nel proprio fuoco da risvegliarlo e lasciarsi bruciare, infiammare e ispirare, in un turbinio da capogiro.
Chi si mescola e si fonde alla terra e coglie ogni momento come un’occasione per espandersi in estasi e traboccare in una dimensione di ebbrezza interiore.
Chi dell’amore ne fa una danza, appassionata e travolgente e e che danzando diventa amore, diventa desiderio, diventa passione, diventa forza vitale, diventa palpito di cuore e scintilla sessuale.
Chi ritorna all’origine, ritorna dentro, per perdersi e ritrovarsi nelle terre selvagge dell’essere.
E mi incanto così tanto ad assistere a questo spettacolo, a testimoniare questa bellezza, che mi metto al servizio di questo risveglio, di questa visione perché si realizzi, ancora ed ancora, sempre più concretamente, sempre più selvaticamente.
Chandani Alesiani
Photo Credit: Giui