Prego con il mio grembo, le mie ovaie, il mio utero, i miei seni, la mia yoni. Prego con la mia pelle, con le memorie che custodisce e quelle che riscrive. Prego con le braccia, con i voli che spiccano e i pesi che sollevano, con le paure che liberano e l’amore che tengono stretto.
Prego con le mani e con quello che creano e trasformano, con quello che afferrano e che lasciano andare, con quello che disfano e che intrecciano. Prego con i piedi e con i passi che scolpiscono la terra, con le tracce che lasciano e i sentieri che aprono, con la tempesta che portano e che attraversano.
Prego con gli occhi, con ciò che hanno il coraggio di vedere e raggiungere, di sfidare e abbracciare.
Prego con la voce, urlando a squarciagola, ridendo, piangendo.
Prego cantando e suonando il tamburo.
Prego danzando e facendo l’amore.
Prego con il piacere e nella passione.
Prego nel rapimento e nello scuotimento.
Prego nell’ardore e nel silenzio.
Nella stasi e nell’estasi.
Io prego ma prego con tutto il corpo.
Perché è il corpo il mio contatto fisico con il sacro.
Chandani Alesiani
Photo Credit: Giui