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La Sindrome della Brava Ragazza

Sin da quando ero bambina, sentirmi dire “Comportati da brava signorina” aveva l’effetto di accendere un interruttore e liberare tutta la furia selvaggia e amazzonica della mia ribelle.
Desideravo rispondere in un solo modo: trasformandomi in un misto tra la Dea Kali e il cantante dei Kiss, con gli occhi sgranati, la lingua penzoloni e quell’espressione compiaciuta di chi ti dice no e gode nel farlo. A distanza di tempo, non sono cambiata affatto.
Inizia la frase con un “ tu devi” e io ho già smesso di ascoltarti.

La bella storiella della brava ragazza ci accompagna sin da quando siamo bambine e di certo ha avuto le sue controindicazioni.
Perché spesso ha rappresentato un freno, uno stop, un cambio di direzione, una scelta non voluta.
Ci ha spinto a scendere a patti con noi stesse, con le nostre passioni e i nostri desideri.
Ci ha convinto a chiudere nel cassetto i nostri sogni di rivoluzione, quelli più audaci e coraggiosi.
Ci ha fornito un libretto di istruzioni su come dover essere e doverci comportare, per piacere agli altri.
Su come smussare gli angoli, addolcire le parti più ruvide, nascondere al meglio le nostre imperfezioni.
Su come adattarci e ridimensionarci, per non deludere nessuno.
Ci ha dato metri, misure e condizionamenti ai quali obbedire, per provare di essere abbastanza, meritare quello che abbiamo e tenerci stretto quello che ci siamo conquistate.
Ci ha fatto vivere e pensare la nostra diversità come un peso, una colpa, un segreto inconfessabile piuttosto che come un fiore all’occhiello della nostra unicità.
Ci ha messo il bavaglio, tappato la bocca, strappato la voce, ha messo il silenzioso al nostro potere e al nostro piacere.
Ci ha tolto la libertà di esprimerci in modo autentico, di mostrarci, senza filtri, anche quando non siamo “carine” e non lo sono le emozioni che stiamo provando.
Ci ha incastrato nei “ tu sei troppo o sei troppo poco”, nel “ se non sei più di tutte le altre, sei meno…” togliendo l’accento sulla cosa più importante: l’essere chi sei, come sei e come vuoi essere, momento per momento.

E tu ti sei mai ribellata ai tanti “io devo” che ti hanno imposto?
Hai trovato il coraggio di non piacere a tutti?
Hai reclamato la libertà di essere nient’altro che te stessa?

Chandani Alesiani
Photo Credit: Giui

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