Quanto è difficile amarsi nella confusione, la scomodità, nei tagli vivi, i respiri corti, gli specchi rotti, i brividi fragili, nei momenti in cui la ruota del tuo carro si inceppa e tu con lei.
Quanto è difficile scovare la bellezza nel tormento, nelle grida della propria Persefone quando viene trascinata negli inferi, nel teatrino di ombre che si rifrange sulla pelle, tirando le fila di un invisibile che reclama il suo diritto d’esistere.
Quanto è difficile recidere vecchi legamenti, sciogliersi dai cordoni ombelicali, sollevare la polvere e liberare le tue espressioni di potere più oneste, anche se non ammettono sconti e possiedono la forza penetrante di un falcetto.
Quanto è difficile permettersi una profondità che non teme il peccato, che infrange la perfezione e scopre il piacere di scossare la verità, fino a quando non sviluppa la fierezza di dispiegare le sue ali di fuoco o si arrende all’evidenza di non poter fare nulla di più.
Ma c’è un momento dove non puoi volere meno di questo.
Dove è li che devi passare.
E fai il pieno di vita e “morte”, di amore e guerra, stasi ed estasi, di un sentire che regge l’intensità del mondo che ti porti dentro, sia nei punti dove collassa e finisce, sia in quelli dove ri~nasce e ti spinge altrove.
Tu, dove sei ora?
©️Chandani Alesiani ~Il Tempio della Sibilla
📸 by @lorenzadapra